Eravamo in Puglia. Due coppie di amici di vecchia data. L'auto procedeva senza fretta lungo le strette strade costeggiate dai tipici muretti a secco, al di là dei quali troneggiavano ulivi secolari o tendoni di uva da tavola non ancora matura. Non avevamo una meta precisa, andavamo alla ricerca di un luogo dove costruire una casa- vacanze…

CANNES E I SUOI CANI

Con il confinement, l'isolamento per la pandemia di Coronavirus, Cannes, dove vivo da più di quattro mesi, aveva assunto l'aspetto di una città fantasma, come se ne vedono solo nei film di fantascienza. Vuota, apparentemente disabitata, silente, ma bellissima. Così essenziale, ma senza vita, mostrava impudicamente tutta la sua grazia offesa. Non so perché mi faceva pensare a una Brigitte Bardot nuda, come la volle Roger Vadim in Et Dieu créa la femme

VENTO, MARE E LIBERTÁ

Questa mattina, come ogni giorno ormai da qualche mese, sono uscito di casa con mia moglie in tenuta da jogging, per fare qualche chilometro di speedy walking o passeggiata veloce, al fine di non arrugginire, in attesa che ci venga restituita la nostra libertà. Soffiava un violentissimo mistral e siamo stati sul punto di rientare. Ma appena arrivati in vista del mare, uno spettacolo inatteso ci ha riempito gli occhi e il cuore di gioia. Centinaia di surfisti, anzi di kitesurfisti, sfidando onde da tempesta e un vento violentissimo, riempivano la baia di Cannes, festosi, felici, acrobatici. Uno spettacolo!

Se non avete mai pensato di dedicarvi al golf, non dovete preoccuparvi: fate parte sicuramente delle persone normali. Nell'immaginario collettivo, questa pratica viene percepita come un'attività a metà strada tra il gioco e lo sport, dove per gioco del golf si intende qualcosa di inutile e vizioso, soprattutto se viene praticato da adulti e non da bambini e/o adolescenti, e per sport si pensa ad una specie di compromesso tra il ping-pong, il minigolf e e la pétanque, il gioco delle bocce.

Ho conosciuto Michela Bruni Reichlin una sera d'estate di qualche anno fa. Roma era ancora “la grande bellezza”, quella meravigliosa città dove poteva capitarti di incontrare personaggi straordinari e non comuni. Solitaria e pensosa, ma sempre sorridente, era seduta su una poltroncina accanto al balcone fiorito che affacciava su una romantica piazza di Trastevere. Era splendente, una gemma emanante luce propria, incredibilmente simile alle sue creazioni di oggi…

Ogni sera, all'ora di cena, digeriti i titoli dei telegiornali, mi accerto che non vi siano altri obblighi casalinghi che mi competono e mi dirigo verso la cucina. Ci vado soprattutto per cercare qualche stuzzichino per l'aperitivo ed è a quel punto che apro dispensa e frigo... e lì si libera la mia fantasia con un fine preciso: inventare una cena. Ieri, inaspettatamente, ho scoperto che mia moglie, parigina autentica, fa più o meno la stessa cosa. Ma anziché frugare nel frigorifero o nella dispensa, apre le ante degli armadi con i tesori del suo guardaroba... e, forse mettendo mano ad un algoritmo che lei chiama “con-quello-che-hai”, crea i suoi look esclusivi.

Cari amici, come vi capisco! Non so più da quanti giorni siete chiusi in casa a causa di questa orribile epidemia. Io sono in Francia, a Cannes, sto tentando di scrivere un nuovo libro e da qualche giorno anche io sono bloccato tra quattro mura. Comincio a capire ora come la limitazione della libertà possa essere traumatizzante…

Silvio Levi, Presidente di Calé è uno dei personaggi più singolari del mondo della profumeria in Italia. La sua missione: ricercare le più belle espressioni della creatività dell'arte della profumeria per distribuirle attraverso una rete di rivenditori che condividono con lui l'amore per le fragranze capaci di suscitare emozioni. Più che un distributore di marchi è un vero scopritore di profumi che hanno una spiccata personalità.

Come forse saprete, ho una moglie francese che sui social è una influencer molto nota, soprannominata “Sophie the Parisian”. Trascorrerò con lei, come sempre, il giorno di San Valentino, e ho pensato di condividere con voi questo testo da lei scritto e pubblicato sul suo blog, come omaggio a Parigi, la magica Ville Lumière, capitale del romanticismo e meta di tutti gli innamorati.

CIBO E TECNOLOGIA

Ho scoperto qualcosa che non sapevo esistesse e mi sono accorto che l'ignoranza di questo fatto è tutta e soltanto mia. Ospite per un weekend nella bellissima casa di amici, nel sud della Francia, ho assistito a qualcosa di inatteso. Le giovani figlie del padrone di casa, che si davano da fare per preparare (in una cucina da sogno) la colazione del mattino, se prendevano un qualsiasi alimento impacchettato o inscatolato dalla borsa della spesa appena fatta al mercato, lo sottoponevano a un esame minuzioso. Come mai ?

Sono arrivato ormai alla settima puntata della terza serie tv di “Revenge”, in onda su Netflix. Ho provato a calcolare il numero di personaggi che si sono fin qui avvicendati, così come ho cercato di mettere in fila i colpi di scena che si susseguono sul teleschermo. Non ho i numeri, vi ho rinunciato. Posso dire soltanto che anche io, come tanti, voglio vedere come va a finire. Una puntata dietro l'altra, a volte tre nella stessa sera…

Storie di cucina su SPY

In un mondo di nuove star, gli chef, un giornalista, sceneggiatore e manager, Bepi Marzulli, racconta cosa abbiamo perso e quale è l’approccio corretto per mangiare. Il suo libro, “Storie di cucina”, edizioni PIEMME, ha un sottotitolo curioso: “assaggi di cultura culinaria per brillare in società”. Chiediamo delucidazioni all’autore perché, secondo lui, molti piatti della nostra tradizione alimentare hanno una storia e spesso sono nati per caso, da imprevisti o da necessità dell’ultimo momento.

 

Gli americani ci hanno ormai abituati all'ascolto di questa frase e non solo ad essa. Halloween è divenuto un grosso business consumistico in tutto il mondo. La zucca svuotata, intagliata e illuminata all'interno, fino a darle le sembianze di un grottesco teschio, non fa nemmeno più paura ai bambini più ingenui. 

Un giochino di parole, un tentativo di sdrammatizzare quello che sembra essere un vero problema per molti di noi: l'orlo dei pantaloni che amiamo indossare. Forse prima dell'orlo dovremmo occuparci dei pantaloni, perché i jeans non sono la stessa cosa di un pantalone di morbida lana o di un elegante gabardine. Ma, gira e rigira, sappiamo bene che esistono al massimo tre paia di pantaloni che amiamo e che siamo soliti indossare: i jeans, quelli che non richiedono una giacca e quelli che fanno parte dell'abito di circostanza.  

“C’era una volta un piccolo uomo, cresciuto in una villa bellissima con animali, cavalli, cani e gatti. Il suo rapporto con la natura aveva qualcosa di particolare, un rapporto umano quasi d'amore, a contatto con la terra e l' erba. Questo piccolo uomo, amava curare le rose del suo giardino e coltivare iris e crochi… Aveva imparato dalla sua amata nonna, che se la rosa veniva piantata in un vasetto, lì si moltiplicava. E lui, delle rose, era innamorato…”

Mangiare una pizza sul terrazzo di un albergo di lusso, non è facile. Se poi l'albergo è nel pieno centro di Roma e dal suo terrazzo è possibile ammirare tutta la città, allora si ha l'impressione di vivere un'esperienza unica ed irripetibile. A me è capitato l'altra sera. 

Ho appena finito di leggere le oltre cinquecento pagine di un libro del grande Dan Brown: Origin. L'ultimo romanzo dello scrittore americano, famoso per i precedenti thriller di grande successo Angeli e Demoni, Il codice Da Vinci  e Inferno, ha per protagonista il solito professor Robert Langdon, che insegna iconologia e simbolismo religioso all’università di Harvard. 

Questa è una piccola storia, per qualche verso parla di cibo, ma la sua vera essenza è la solidarietà, senza scopi né secondi fini. Quella che fa bene al cuore. Avrete certamente sentito parlare della questione riguardante gli scolari italiani ai quali si vorrebbe impedire per legge di portarsi il cibo da casa. L'imperativo è socializzare e la mensa scolastica è il luogo dove cominciare. Leggete cosa è accaduto in Scozia.

 

Questa estate giravo per strade e mercatini di Parigi (tipo rue Mouffetard, nel 5ème, per intenderci), con Carla, una mia amica italiana, una che ha girato il mondo, sempre assetata di sapere e avida di conoscenze. Con un caldo quasi equatoriale, passiamo davanti a un banco di frutta e verdure dove Carla, scopre qualcosa che sembra interessarla moltissimo. Si tratta di coloratissimi figues de Barbarie, come noi chiamiamo i vostri fichidindia. 

Quando il tovagliolo fa la sua comparsa a Parigi nel XVI secolo, viene subito utilizzato per decorare la tavola. Grazie alle sue piegature artistiche, si trasforma in cigni, in cani o in fiori. Caterina de’Medici apprezzava molto le scene di caccia. Da allora, l’uso del tovagliolo ha subito una grande evoluzione in Francia… 

Un bel jeans merita, e soprattutto richiede, una cura e un mantenimento particolari. Ecco i consigli da Monsieur, la rivista maschile più antica del mondo (lanciata in Francia nel 1920 da Jacques Hébertot e Paul Poiret, riflette un “Art de Vivre all’insegna dell’Eleganza”, sempre fedele ai propri tempi). Ma, per prima cosa, un po’ di cultura jeans…