Halloween: dolcetto o scherzetto?

Gli americani ci hanno ormai abituati all'ascolto di questa frase e non solo ad essa. Halloween è divenuto un grosso business consumistico in tutto il mondo. La zucca svuotata, intagliata e illuminata all'interno, fino a darle le sembianze di un grottesco teschio, non fa nemmeno più paura ai bambini più ingenui. 

dolci mortiForse a nessuno viene più in mente che tra Halloween, questa festa di antica origine celtica, e il nostrano culto dei morti vi sia un legame nemmeno tanto tenue. Perché i bambini questuanti che vanno a bussare alla porta di tutte le case, sono mascherati? Perché ciò ripropone la pratica tardomedievale dell'elemosina, quando i poveri e i diseredati andavano appunto a bussare di porta in porta offrendo, in cambio di un obolo o di qualcosa da mangiare, preghiere per le anime dei morti. Nel Medioevo questo rito si celebrava il giorno della Commerazione dei defunti, cioè il 2 novembre, per non coinvolgere la giornata festosa di Ognissanti (1° novembre). Ecco dunque il legame tra Halloween e il giorno dei morti. E se nella festa pagana salta fuori il “dolcetto” come alternativa allo scherzetto, anche nel giorno dei morti il dolcetto, anzi i dolcetti sono ben presenti. Mai sentito parlare dei “dolci dei morti”? Sicuramente sì, perché in Italia preparare dolci in onore dei defunti è una tradizione ben radicata in ogni angolo del Paese.

Pan de MortiCominciamo dal “Pan dei Morti”, particolarmente diffuso in Lombardia fin dal 1400, a base di biscotti, frutta secca e candita e noce moscata. Le “Fave dei Morti”, invece, a base di mandorle e di altri ingredienti sembra siano nate a Roma e nel Lazio per poi diffondersi in altre regioni. Il “Grano dei Morti”, di origine pugliese, utilizza il grano come simbolo di morte e resurrezione e, per la sua preparazione, al posto dello zucchero, viene usato il vincotto. Nel napoletano si prepara il “Morticiello” o “Torrone dei morti”, a base di nocciole e di cioccolato. E sempre in Puglia sono famosissime le “Dita di Apostoli”, sorta di piccoli cannoli ripieni di cioccolato. In Trentino-Alto Adige, delle piccole pagnotte con un vago richiamo alla forma di un cavallo, vengono chiamate “I cavalli”, e si ispirano,Fave dei morti Torrone dei mortisembra, a una ricetta pagana dedicata a una dea che accompagnava i defunti nell'oltretomba. Ma l'elenco dei dolci dedicati alla commemorazione dei morti è ricchissima, per lo più tutti a base di biscotto, mandorle, uova. Da ricordare le piemontesi “Ossa dei Morti”, i “Morticeddi”, frutti siciliani di pasta di mandorle e il “Pan coi Santi” toscano a base di farina, strutto, miele, una passa, noci e pepe nero. 

 

E allora, per Halloween, dolcetto o scherzetto? Per noi, dolcetto, perché con i morti niente scherzetti.

 
Letto 437 volte Ultima modifica il Mercoledì, 30 Ottobre 2019
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Bepi Marzulli

Barese di nascita, studi superiori a Torino e Roma, la sua città di adozione, Bepi Marzulli è iscritto all'Albo dei Giornalisti dal 1977. Le origini familiari, radicate nell'imprenditiorialità di cinema e teatro, gli hanno consentito, giovane studente universitario, di accostarsi al mondo dell'editoria scrivendo numerosi soggetti e sceneggiature per la più importante casa editrice di fotoromanzi, la Lancio, di cui, anni dopo, è stato Direttore Generale. Ha lavorato per molti anni a Parigi, a capo della Rusconi France, dirigendo riviste di moda come Femme e Mariages, di arredamento, Décoration Internationale, e di archeologia come L'Archéologue e Archéologie Nouvelle

Tornato a lavorare in Italia, ha creato e dirige da oltre vent'anni Axioma, una società di outsourcing editoriale che produce periodici e contenuti giornalistici per Editori come Mondadori, Rizzoli Rcs, Cairo. Collabora con varie testate, scrivendo di vari argomenti tra cui enigmistica e gastronomia.

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