PIEGARE IL TOVAGLIOLO NEL MODO GIUSTO, UNA VERA ARTE

Quando il tovagliolo fa la sua comparsa a Parigi nel XVI secolo, viene subito utilizzato per decorare la tavola. Grazie alle sue piegature artistiche, si trasforma in cigni, in cani o in fiori. Caterina de’Medici apprezzava molto le scene di caccia. Da allora, l’uso del tovagliolo ha subito una grande evoluzione in Francia… 

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Oggi la piegatura, effettuata dai professionisti del settore o dalle persone comuni, è molto più semplice e sobria. Pur rimanendo un elemento complementare nell’apparecchiatura della tavola, non è più una priorità, né rappresenta più scene campestri o marine… Anzi, a Parigi, più la presentazione è sobria, più è elegante, il famoso “less is more” vale anche in questo caso!

Storia

Nel Medioevo, il tovagliolo era molto grande e veniva condiviso con il proprio vicino di tavola! Al tempo di Enrico III (figlio di Caterina de’Medici), lo troviamo spesso, nella moda maschile, annodato attorno al collo, per proteggere le ampie gorgiere e, in seguito, gli jabot di pizzo di questi signori.

tova4Alla fine del XVIII secolo, epoca in cui si ricerca il massimo della raffinatezza, non si parla più di afferrare il tovagliolo con tutta la mano, ma lo si prende con eleganza, in punta di dita: del resto, col tovagliolo, non ci si strofina più la parte bassa del viso, ma i dettami del bon ton impongono di premerlo delicatamente sull’orlo delle labbra. Il quadro Le “déjeuner d’huÎtres” di Jean François de Troy ci illustra come l’utilizzo del tovagliolo non segua regole ben precise: c’è chi lo porta sul braccio, chi sulla spalla, chi lo poggia sulle ginocchia, e perfino infilato all’occhiello!

Il XIX secolo è, invece, molto più rigido e codificato: il tovagliolo è appena spiegato o aperto sulle ginocchia, ma il galateo prescrive ai commensali di attendere il gesto della padrona di casa per farlo anche loro, con eleganza, senza gesti frettolosi né bruschi. È sempre a quest’epoca che nasce l’anello portatovagliolo, vera icona di convivialità, in quanto riservato alla ristretta cerchia delle persone di casa. Per un estraneo, avere il proprio anello portatovagliolo voleva dire entrare a far parte della famiglia.

La piegatura dei tovaglioli

La piegatura dei tovaglioli, come funzione decorativa, era così importante nel XVI e XVII secolo, che le sono state dedicate molte opere (le grandi dimensioni Servietten-falten-700x466dei primi tovaglioli aiutava i professionisti e gli addetti al servizio a realizzare queste presentazioni decorative, che potevano sconfinare nel capolavoro). 

Dal XVIII secolo, la piegatura sofisticata è meno apprezzata. E quest’arte scompare nel XIX secolo: ridotto a metà delle sue dimensioni originali, il tovagliolo non si prestava più a fantasie creative, i tovaglioli cominciarono ad essere piegati, molto semplicemente, in forma geometrica, in modo da mettere in risalto il monogramma del padrone di casa o un motivo decorativo particolare.

Il tovagliolo a “onda”: piegatura superchic a Parigi

duni-elegance-1La piegatura del tovagliolo: niente di meglio per abbellire la tavola, ma attenzione, a Parigi adoriamo le presentazioni semplicissime ed eleganti. Ecco una delle mie presentazioni preferite.

Realizzo la “tripla onda” (ma anche la “tripla pieghe” che ho scoperto nei saloni di Ladurée, ed è veramente chic) con un tradizionale tovagliolo quadrato di cotone o di lino bianco, o in tinta unita colorata. Attualmente io adoro il rosa pallido, così tenero e trendy!

Spiegazione

Prendete un tovagliolo quadrato quindi. Ripiegate la parte sinistra su quella destra.

Ripiegate la parte alta del tovagliolo, in modo da formare un bordo, poi ripiegate una seconda volta il bordo su sé stesso. Il bordo deve occupare la metà della parte superiore del tovagliolo.

Ripiegate poi la parte bassa del tovagliolo verso il centro, in modo da formare un bordo, poi ripiegate di nuovo il bordo su sé stesso. Prendete la parte destra e sollevatela, riportandola verso il bordo sinistro. La piega al centro del tovagliolo andrà allora a disegnare l’onda centrale, ed ecco risultato. Per consultare il video, cliccate qui: 

https://dai.ly/x2zgra

Nb: io preferisco sempre mettere il tovagliolo a destra del piatto piuttosto che sul piatto stesso.

Una idea di piegatura per i piccoli o la casa al mare…

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Letto 388 volte Ultima modifica il Mercoledì, 29 Maggio 2019
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Bepi Marzulli

Barese di nascita, studi superiori a Torino e Roma, la sua città di adozione, Bepi Marzulli è iscritto all'Albo dei Giornalisti dal 1977. Le origini familiari, radicate nell'imprenditiorialità di cinema e teatro, gli hanno consentito, giovane studente universitario, di accostarsi al mondo dell'editoria scrivendo numerosi soggetti e sceneggiature per la più importante casa editrice di fotoromanzi, la Lancio, di cui, anni dopo, è stato Direttore Generale. Ha lavorato per molti anni a Parigi, a capo della Rusconi France, dirigendo riviste di moda come Femme e Mariages, di arredamento, Décoration Internationale, e di archeologia come L'Archéologue e Archéologie Nouvelle

Tornato a lavorare in Italia, ha creato e dirige da oltre vent'anni Axioma, una società di outsourcing editoriale che produce periodici e contenuti giornalistici per Editori come Mondadori, Rizzoli Rcs, Cairo. Collabora con varie testate, scrivendo di vari argomenti tra cui enigmistica e gastronomia.

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