BLABLAIn tanti anni di attività, ho diretto in Italia e all’estero società editrici di magazine e periodici, dalla moda all’arredamento, dall’archeologia all’alimentazione, dai giochi ai fotoromanzi. E non solo per il settore cartaceo dell’editoria. Con la mia società di outsourcing fornisco contenuti giornalistici ed editoriali di ogni tipo, in forma digitale e destinati a siti internet, blog e altre iniziative sulla rete. Il mio obiettivo è sempre stato quello di fornire al lettore finale contenuti interessanti e di qualità. Oggi con questo mio blog, mi rivolgo a voi direttamente per offrirvi ogni settimana un articolo, una notizia, un commento dal mio punto di vista. Spero di interessarvi e incuriosirvi, pronto a dialogare con voi e a ricevere critiche o riflessioni sugli argomenti trattati. Non esitate quindi a contattarmi sui social @bepimarzulli. Auguro a ciascuno di voi una bellissima, radiosa giornata!

 

Sempre in competizione tra di noi, è una costante della nostra italianità. In fin dei conti proviamo più soddisfazione a vincere su un avversario della porta accanto che su un competitor che viene da lontano e che non conosciamo neppure. È accaduto ancora una volta pochi giorni fa a Bologna.

10 domande a Maurizio Marinella

È l'indiscusso re della cravatta in tutto il mondo. Da Parigi a Londra, da Tokio a New York non c'è uomo di classe che non aspiri a indossare una cravatta Marinella. La sua azienda si fregia di due blasoni eccezionali: l'Ordine della Giarrettiera, quale fornitore ufficiale della Casa Reale inglese e lo Stemma Borbonico. È Cavaliere al merito del Lavoro e tra i suoi clienti annovera Bill Clinton e Tony Blair, Nicolas Sarkozy e François Mitterrand, Giorgio Napolitano e Sandro Pertini, per non citare attori famosi e scienziati di fama mondiale. Maurizio Marinella ci dà appuntamento alle 7 del mattino (sì, proprio alle 7!), nella sua boutique al 287/a della Riviera di Chiaia, a Napoli, e ci accoglie con un vassoio di sfogliatelle ancora calde e un ottimo caffè fumante.

«Il mio Champagne preferito è il Louis Roederer Cristal ». La persona che mi ha invitato a bere un calice di champagne a La Societé, a Saint-Germain-de-Prés, mi guarda quasi in imbarazzo, non si aspettava che rispondessi con tanta precisone alla sua domanda sulle mie preferenze in fatto di champagne. Mi rendo conto di avere fatto una gaffe, perché proprio in quel momento una bellissima ragazza ci sta già servendo due calici di uno champagne che non è certo il Louis Roederer Cristal…

Se siete a Parigi e avete programmato una visita alla cattedrale di Notre-Dame, prima di entrare fermatevi a guardare in alto verso le torri e la maestosa facciata. Scoprirete, accanto alle grondaie che sporgono dai tetti, una quantità di mostruose creature di pietra con sembianze di animali inesistenti, orribili e spaventosi, che sembrano in qualche modo evocare il Diavolo. Perché, che ci crediate o no, sembra proprio che il Maligno abbia partecipato all'edificazione della cattedrale parigina…

Un bel jeans merita, e soprattutto richiede, una cura e un mantenimento particolari. Ecco i consigli da Monsieur, la rivista maschile più antica del mondo (lanciata in Francia nel 1920 da Jacques Hébertot e Paul Poiret, riflette un “Art de Vivre all’insegna dell’Eleganza”, sempre fedele ai propri tempi). Ma, per prima cosa, un po’ di cultura jeans…

Si dice: “rosso pomodoro”, “verde pisello”, “giallo peperone”, ma avete mai sentito dire: “viola carota”? Mai, ci scommetto. Eppure, un tempo, il "viola carota" ci stava, eccome! In origine, infatti, i colori prevalenti della carota erano quelli della varietà violacea o quelli tendenti al grigio. 

 

CROQUE MONSIEUR O CROQUE MADAME ?

Se non sapete che cosa sia un croque-monsieur, non conoscete niente della Francia e soprattutto di Parigi. Se, pensando di fare una vacanza a Parigi, non vi viene voglia di un croque-monsieur, meglio cambiare destinazione. Andate a Bruxelles dove forse vi verrà voglia di mangiare moules-et-frites. Oppure, se non vi piacciono le moules, cioè le cozze, potete andare a Londra dove al posto delle cozze vi daranno dei pesciolini fritti con le patatine e mangerete il regolare britannicissimo fish-and-chips. Ma, senza voler sminuire le glorie gastronomiche di altri Paesi, se fossi in voi mi informerei a fondo sul croque-monsieur e non rinuncerei affatto ad andare a Parigi...

LE TRAIN BLEU DI PARIGI, MITICO…

Rispondo alla mia amica Germana che mi rimprovera di non avere organizzato, durante il suo ultimo soggiorno a Parigi, nemmeno una serata in uno dei grandi ristoranti della capitale. “Tanto di cappello alla grande cucina francese - dice Germana - ma mi avevi promesso una visita ad almeno uno dei monumenti della ristorazione parigina!” Hai ragione: non ho mantenuto la promessa e me ne dispiace. Posso tentare di rimediare raccontandoti la storia di uno dei più celebri ristoranti di Parigi: Le Train Bleu. 

LA COLATURA DI ALICI …

Non avete idea di quanti italiani abitino Parigi. Ve ne sono in tutti gli arrondissement, ma specialmente sulla Rive gauche. Il Quartiere Latino (5° e 6° arr.), per esempio, è abitato soprattutto da chi è a Parigi per motivi di studio. Sono giovani preparati e intelligenti, innamorati della nostra città di cui, a volte, conoscono aspetti e luoghi che noi neppure sospettiamo. Disponibili e cortesi, fanno presto amicizia e hanno un'incredibile capacità di adattarsi a parlare una lingua che non è la loro. Hanno una tale predisposizione ad apprendere usi e costumi locali che quasi li scambieresti per veri parigini.  

Tutto cominciò nel gennaio del 1686, alla corte di Francia, quando Luigi XIV si ammalò improvvisamente. Sembra che il Re Sole si fosse ferito sedendosi involontariamente sulla punta di una piuma che emergeva da uno dei cuscini della carrozza reale.