Bepi Marzulli

Bepi Marzulli

Barese di nascita, studi superiori a Torino e Roma, la sua città di adozione, Bepi Marzulli è iscritto all'Albo dei Giornalisti dal 1977. Le origini familiari, radicate nell'imprenditiorialità di cinema e teatro, gli hanno consentito, giovane studente universitario, di accostarsi al mondo dell'editoria scrivendo numerosi soggetti e sceneggiature per la più importante casa editrice di fotoromanzi, la Lancio, di cui, anni dopo, è stato Direttore Generale. Ha lavorato per molti anni a Parigi, a capo della Rusconi France, dirigendo riviste di moda come Femme e Mariages, di arredamento, Décoration Internationale, e di archeologia come L'Archéologue e Archéologie Nouvelle

Tornato a lavorare in Italia, ha creato e dirige da oltre vent'anni Axioma, una società di outsourcing editoriale che produce periodici e contenuti giornalistici per Editori come Mondadori, Rizzoli Rcs, Cairo. Collabora con varie testate, scrivendo di vari argomenti tra cui enigmistica e gastronomia.

Eravamo in Puglia. Due coppie di amici di vecchia data. L'auto procedeva senza fretta lungo le strette strade costeggiate dai tipici muretti a secco, al di là dei quali troneggiavano ulivi secolari o tendoni di uva da tavola non ancora matura. Non avevamo una meta precisa, andavamo alla ricerca di un luogo dove costruire una casa- vacanze…

CANNES E I SUOI CANI

Con il confinement, l'isolamento per la pandemia di Coronavirus, Cannes, dove vivo da più di quattro mesi, aveva assunto l'aspetto di una città fantasma, come se ne vedono solo nei film di fantascienza. Vuota, apparentemente disabitata, silente, ma bellissima. Così essenziale, ma senza vita, mostrava impudicamente tutta la sua grazia offesa. Non so perché mi faceva pensare a una Brigitte Bardot nuda, come la volle Roger Vadim in Et Dieu créa la femme

VENTO, MARE E LIBERTÁ

Questa mattina, come ogni giorno ormai da qualche mese, sono uscito di casa con mia moglie in tenuta da jogging, per fare qualche chilometro di speedy walking o passeggiata veloce, al fine di non arrugginire, in attesa che ci venga restituita la nostra libertà. Soffiava un violentissimo mistral e siamo stati sul punto di rientare. Ma appena arrivati in vista del mare, uno spettacolo inatteso ci ha riempito gli occhi e il cuore di gioia. Centinaia di surfisti, anzi di kitesurfisti, sfidando onde da tempesta e un vento violentissimo, riempivano la baia di Cannes, festosi, felici, acrobatici. Uno spettacolo!

Se non avete mai pensato di dedicarvi al golf, non dovete preoccuparvi: fate parte sicuramente delle persone normali. Nell'immaginario collettivo, questa pratica viene percepita come un'attività a metà strada tra il gioco e lo sport, dove per gioco del golf si intende qualcosa di inutile e vizioso, soprattutto se viene praticato da adulti e non da bambini e/o adolescenti, e per sport si pensa ad una specie di compromesso tra il ping-pong, il minigolf e e la pétanque, il gioco delle bocce.

Ho conosciuto Michela Bruni Reichlin una sera d'estate di qualche anno fa. Roma era ancora “la grande bellezza”, quella meravigliosa città dove poteva capitarti di incontrare personaggi straordinari e non comuni. Solitaria e pensosa, ma sempre sorridente, era seduta su una poltroncina accanto al balcone fiorito che affacciava su una romantica piazza di Trastevere. Era splendente, una gemma emanante luce propria, incredibilmente simile alle sue creazioni di oggi…

Ogni sera, all'ora di cena, digeriti i titoli dei telegiornali, mi accerto che non vi siano altri obblighi casalinghi che mi competono e mi dirigo verso la cucina. Ci vado soprattutto per cercare qualche stuzzichino per l'aperitivo ed è a quel punto che apro dispensa e frigo... e lì si libera la mia fantasia con un fine preciso: inventare una cena. Ieri, inaspettatamente, ho scoperto che mia moglie, parigina autentica, fa più o meno la stessa cosa. Ma anziché frugare nel frigorifero o nella dispensa, apre le ante degli armadi con i tesori del suo guardaroba... e, forse mettendo mano ad un algoritmo che lei chiama “con-quello-che-hai”, crea i suoi look esclusivi.

Se avete una moglie francese, o almeno esperta di cucina d'Oltralpe, e non vi ha mai preparato una sauce gribiche, siete in credito. Credetemi, ve lo dice uno che, manco a dirlo, ha una moglie che più francese non si può, essendo parigina, e che oggi vivendo un particolare stato di grazia culinaria, gli ha preparato un piatto eccezionale: asperges blanches en sauce gribiche. Per chi non mastica la lingua francese (ma c'è poco da masticare): asparagi bianchi in salsa gribiche.

La chiamavano “la regina che non ride mai”. Una ragazza carina, ma piccola, minuta, vestita sempre con estrema semplicità. Non sopportava la vita di corte e disdegnava anche la classe nobile alla quale apparteneva. Maria Teresa d'Asburgo-Teschen (1816-1867) divenne Regina, quando all'età di ventun anni andò sposa a Napoli di Ferdinando II di Borbone (1810-1859) Re delle Due Sicilie, vedovo di Maria Cristina di Savoia e padre del piccolo Francesco, che sarebbe succeduto al padre.

CINEMA D'ALTRI TEMPI

1944. A Bari, la mia città, erano arrivati i liberatori, gli Alleati. Le autorità avevano imposto il coprifuoco. Chi lo infrangeva rischiava il carcere. Al suono sinistro delle sirene che annunciava l'inizio del confinamento notturno, la gente si rinchiudeva in casa, le strade diventavano improvvisamente deserte.

Caro Bepi, quando ti ho chiesto di trattare l'argomento bignè in occasione del tuo onomastico ero curioso della tua speciale attitudine “filologica” e “semantica” su tutto lo scibile in cucina. Però non avevo considerato che avrei potuto sollecitare il solito imbarazzo campanilistico su tutto quello che Italia e Francia condividono. E proprio a te che vivi in tutti e due i Paesi: solide radici italiane innestate di amore e savoir vivre d'Oltralpe.